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Certificazione di genere

LA CERTIFICAZIONE DELLA PARITA’ DI GENERE. Come ottenerla e quali sono i vantaggi per le imprese

“La certificazione della parità di genere”

Da novembre 2021 è entrata in vigore la legge 162/2021 con l’obiettivo di assicurare una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro e ridurre il gender pay gap attraverso la creazione di un sistema nazionale di certificazione della parità di genere, che dovrà migliorare le condizioni di lavoro delle donne anche in termini qualitativi, di remunerazione e di ruolo e promuovere la trasparenza sui processi lavorativi nelle imprese.

La certificazione della parità di genere, cos’è?

La certificazione di parità di genere è una delle misure che il Governo ha inserito nel PNRR, nella missione 5, «Inclusione e coesione», tra le politiche per il lavoro, destinando a questa finalità 10 milioni di euro, con l’obiettivo che entro il 2026 almeno 800 piccole e medie imprese dovranno ottenere la certificazione e 1.000 aziende dovranno beneficiare delle agevolazioni collegate.

Nello specifico, è un documento che attesta le politiche e le misure concrete adottate dai datori di lavoro per ridurre il divario di genere in relazione alle opportunità di crescita in azienda, alla parità salariale a parità di mansioni, alle politiche di gestione delle differenze di genere e alla tutela della maternità. La certificazione della parità di genere prevede che le imprese si impegnino a misurare, rendicontare e valutare la propria organizzazione sulla base di Key Performance Indicator (KPI- indicatori chiave di prestazione).

La certificazione della parità di genere nelle imprese, come funziona?

I parametri da considerare per stabilire il rispetto delle pari opportunità in azienda sono quelli contenuti nella prassi di riferimento UNI 125/2022, entrata in vigore il 16 marzo 2022, e che riflette gli esiti del confronto avvenuto tra i soggetti rappresentanti il mercato e la società civile, coordinato dal Dipartimento per le Pari Opportunità.

La UNI/PdR 125/2022 “Linea guida sul sistema di gestione per la parità di genere" Sono delle linee guide sul sistema di gestione per la parità di genere che prevede l’adozione di specifici KPI (Key Performance Indicator – Indicatori chiavi di prestazione) inerenti alle Politiche di parità di genere adottate da una organizzazione.

Affinché le «azioni di parità di genere» siano efficaci, la prassi di riferimento definisce sei aree di indicatori (KPI) attinenti alle differenti variabili che possono contraddistinguere un’organizzazione inclusiva e rispettosa della parità di genere quali:

  1. Cultura e strategia;
  2. Governance;
  3. Processi HR;
  4. Opportunità di crescita in azienda neutrali per genere;
  5. Equità remunerativa per genere;
  6. Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.

Ogni Area è contraddistinta da un peso % (fatto 100 il totale del peso delle differenti Aree) che contribuisce alla misurazione del livello as-is dell’organizzazione e rispetto al quale sono misurati gli stati di avanzamento costanti nel tempo. Per ciascuna Area di valutazione sono stati identificati degli specifici KPI attraverso i quali misurare il grado di maturità dell’organizzazione attraverso un monitoraggio annuale e una verifica ogni due anni, per dare evidenza del miglioramento ottenuto grazie alla varietà degli interventi messi in atto o del remediation plan attivato.

Quali vantaggi per le imprese?

L’ottenimento della Certificazione, oltre a rafforzare l’immagine e reputazione aziendale, consentirà alle organizzazioni di accedere a sgravi fiscali fino a 50mila euro all'anno e a premialità nella partecipazione a bandi di gara italiani ed europei. 

E’ obbligatoria?

La Prassi di Riferimento è un documento di applicazione volontaria che ha l’ambizione di essere uno strumento per colmare i gap attualmente esistenti nelle imprese e diventare un asset aziendale importante.

Quali tipologie di imprese possono certificarsi?

Qualsiasi tipo di Organizzazione, sia del settore privato, pubblico o senza scopo di lucro, indipendentemente dalle dimensioni e dalla natura dell’attività può certificarsi in conformità alla PdR 125/2022.

Chi rilascia la certificazione della parità di genere?

Al rilascio della certificazione della parità di genere alle imprese in conformità alla UNI/PdR 125/2022 provvedono gli organismi di valutazione della conformità accreditati in questo ambito ai sensi del regolamento (CE) n. 765/2008.
L’elenco è consultabile sul sito www.accredia.it 

Misure a sostegno delle imprese per la Certificazione delle Parità di Genere

Al fine di supportare le micro, piccole e medie imprese che operano sul territorio, Regione Lombardia ha pubblicato l’Avviso Pubblico “Verso la certificazione della parità di genere” che mette a disposizione 10milioni di euro suddivisi in due linee di finanziamento rivolte a micro, piccole e medie imprese.

La prima linea di finanziamento (“Linea A – Servizi consulenziali di accompagnamento alla certificazione”) prevede il co-finanziamento per l’acquisto dei servizi consulenziali relativi alle attività propedeutiche all’ottenimento della Certificazione di Parità di Genere, quali analisi dell’organizzazione aziendale e delineazione di un piano d’azione per ridurre i divari di genere all’interno dell’impresa.

La seconda linea di finanziamento (“Linea B – Servizio di certificazione della parità di genere”) prevede il co-finanziamento rimborso delle spese sostenute dalle imprese per ottenere la Certificazione di Parità di Genere.

Per tutte le informazioni clicca sulla pagina dedicata.

Testo Legge 162 del 5 novembre 2021

Documento PDF - 87 KB

Testo "Prassi di Riferimento UNI/PdR 125/2022"

Documento PDF - 1,16 MB

Decreto Bonetti del 29 aprile 2022

Documento PDF - 102 KB